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psicologia delle vacanzeCome la nostra personalità influenza i gusti vacanzieri?

Mare o montagna? Relax o sport? Cultura o scialo?

Le vacanze sono uno dei momenti dell’anno più attesi, perché finalmente possiamo dedicarci a ciò che più ci piace fare. Proprio per questo dal tipo di vacanza che preferiamo è possibile capire qualcosa di noi e della nostra personalità (e di quella delle persone che potremmo incontrare in villeggiatura), o almeno questo è quello che emergerebbe da alcune ricerche psicologiche.

Sono due le dimensioni che vengono, per così dire “incrociate” dalle principali ricerche svolte in questo ambito: fattori temperamentali e motivazionali, in pratica “come sei per disposizione tua personale” e “quello che stai cercando in questo momento” (Cohen, 1972; Darden e Darder, 1977; Zuckerman, 1990; Eysenck, 1982).

Il temperamento avrebbe a che fare con il livello di stimolazione che ricerchiamo: persone più sensibili e più reattive alle stimolazioni cercherebbero località più tranquille e vacanze meno stressanti. Al contrario le vacanze più movimentate ed eccitanti sarebbero preferite da persone che necessiterebbero maggiori livelli di stimolazione per sentirsi emotivamente coinvolte.

Il fattore motivazionale, invece, ci porterebbe a scegliere tra modalità di vacanza più progettuali, finalizzate ad un arricchimento personale ed emotivo, piuttosto che per altre più regressive, edonistiche, poco responsabilizzanti.

 

Incrociando queste variabili sarebbe possibile stilare 4 ideali profili di vacanzieri:

Progettuali/arricchenti Regressivi/edonisti
Alta stimolazione Esploratori Festaioli
Bassa stimolazione Ricercanti Rilassàti

 

psicologia delle vacanze avventuraGli “esploratori” sarebbero attratti dalla scoperta del nuovo: nuovi confini, nuove esperienze, nuovi contesti, nuove persone, nuove culture, ecc… Talvolta può essere preferita la componente culturale (con la scoperta di tradizioni, religioni, civiltà che si desidera scoprire o approfondire), talvolta quella naturalistica (luoghi incontaminati per fuggire al “disagio della civiltà”).

Per gli esploratori la vera ricerca sarebbe per sensazioni interiori forti all’insegna dell’avventura.

I “festaioli”, pur condividendo con gli esploratori l’intensità delle sensazioni ricercate, sarebbero poco interessati alla dimensione della scoperta, ricercando invece soprattutto occasioni di divertimento, piaceri sensoriali, passività. Per queste persone vacanza significa fuga dai formalismi, rottura delle consuetudini e barriere sociali, un po’ come nell’antichità avveniva per le feste che, è bene ricordarlo, avevano addirittura una loro sacralità rituale nel loro proporre una saltuaria rottura delle convenzioni necessaria al sopravvivere stesso delle società (Bateson, 1936).

psicologia vacanze villaggioLa ricerca del piacere edonistico sarebbe al centro dello stile vacanziero anche di quelli che ho chiamato “i rilassàti”, ovvero quelle persone che ricercano soprattutto l’evasione, la sospensione delle routine, spesso dentro un contesto sicuro, guidato (terme, villaggi vacanze, …). In questo caso più che negli altri il rientro sarebbe caratterizzato da un senso di lutto, di perdita dell’esperienza della vacanza, connotata per queste persone, semplicemente, come “tutto quello che non è la prassi quotidiana”.

ricerca interiore psicologia delle vacanzeL’ultima categoria è quella che ho chiamato dei “ricercanti”: sono quelle persone che, alienate nella quotidianità, cercano nella vacanza il loro vero Io, la propria autenticità e tornare a sentirsi diversi, migliori.

Talvolta viene prediletta la sfera delle relazioni (nuove amicizie o riscoperta di rapporti trascurati), altre volte quella dell’autonomia (il rito adolescenziale delle vacanze da soli).

Talvolta l’accento è posto sul ripiegamento sul sé interiore (solitudine, meditazione, letture…), talvolta invece sul versante fisico e sportivo (vacanze no limits, campi sportivi, ecc.).

È evidente che le categorie sopra delineate rappresentino dei raggruppamenti di massima flessibili e permeabili, tra i quali ci muoviamo fluidamente in base alle esigenze di quello specifico momento.

Come dire che, la prossima volta che il vostro compagno di ombrellone viene a chiedervi lasciare il cruciverba per seguirlo al corso di kitesurf, non occorre mettere in discussione l’intero rapporto: basta augurargli un ottimo arricchimento interiore, mentre voi vi lasciate cullare dal dolce regredire.

Vi guarderà un po’ strano, ma quasi certamente non avrà nulla da ribattere.

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